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All'Ischia Film Festival omaggio a Kurosawa con la proiezione di "Dersu Uzala" in versione originale

Ischia Film Festival - III edizione - 21 / 25 giugno 2005

Akira Kurosawa

Soprannominato “Tenno”, l’Imperatore del cinema giapponese, Akira Kurosawa,(1910 - 1998) Leone d'Oro e Oscar alla carriera, è il più grande regista giapponese. Di grande spessore culturale, Kurosawa che era discendente da un'antica famiglia di samurai, ha influenzato tutto il cinema mondiale. Studioso di teatro e in particolare di Shakespeare, pittore di talento, Kurosawa è ricordato anche come ex campione di kendo e appassionato di golf. Kurosawa ha diretto oltre trenta film, tra questi ricordiamo "Rashômon", 1950, b/n;
"I sette samurai", 1954, b/n; "Dersu Uzala, il piccolo uomo delle pianure", 1975; "Kagemusha, l'ombra del guerriero", 1980; "Ran", 1985; "Sogni", 1990; "Rapsodia d'agosto", 1991.

In occasione del trentennale dell’uscita di “DERSU UZALA”, l’Ischia Film Festival rende omaggio al maestro giapponese con una pellicola che è un inno all’amicizia tra genti diverse, ma anche una riflessione profonda sul rapporto tra uomo e natura.
Per l’occasione il capolavoro che vinse il premio Oscar come miglior film straniero viene riproposto in versione originale con un montaggio inedito per l’Italia. All’epoca della sua uscita furono infatti effettuati tagli oggi scomparsi, ed è perciò doveroso assistere alla visione con una prospettiva del tutto nuova, la più vicina possibile ai desideri del regista. “DERSU UZALA” fu prodotto dalla MOSFILM, che permise al regista di tornare al cinema dopo un periodo di gravissime difficoltà. E’ per questo motivo, che la Giuria del Festival in accordo con la Direzione Artistica ha deciso di conferire il premio speciale Plinius 2005 a Karen Shakhnazarov, Presidente della MOSFILM.
Lo stupefacente dominio della tecnica, la bellezza visionaria delle sue immagini, l’umanità dolente dei suoi personaggi ne fanno uno dei capolavori della storia del cinema. Mostrandoci la fragile bellezza di luoghi-vergine del mondo, al crocevia tra culture dalla storia millenaria, Kurosawa racconta l’incontro tra un ufficiale russo animato dallo spirito di conquista e un piccolo cacciatore, uomo ragionevole e sicuro nel suo habitat naturale. Si salvano reciprocamente la vita e diventano amici malgrado le differenze. Nell’immensità primigenia del paesaggio siberiano, una lezione esemplare di antropologia culturale oltre che splendido poema epico sulla sintonia dell’uomo con la natura.

19 giugno 2005