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Luca Cordero di Montezemolo
ha parlato a Cortina d'Ampezzo nel corso di un incontro pubblico. Ha
parlato a tutto campo di
Fiat, della Ferrari, di Confindustria di
politica, della Costituzione,e dell'Europa.
In merito alla Fiat e al suo nuovo corso Montezemolo ha detto:
"Sono certo che oggi c'è una
volontà, un entusiasmo, una disponibilità alla reazione fenomenale, ma anche
l'assoluta necessità di aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione.
Negli ultimi anni forse la Fiat ha approcciato più da produttore che da
venditore. Però io dico che abbiamo dei prodotti nuovi veramente di prim'ordine,
dalla nuova Panda alla nuova Multipla, alla Musa che esce adesso dalla
Lancia che è straordinaria. Oggi il primo problema della Fiat è quello di
proseguire su questo grande sforzo di recupero".
Parlando poi della Ferrari, Montezemolo ha colto l'occasione per
sottolineare con disappunto:
"Noi battiamo da sei anni le più grandi
aziende automobilistiche: Toyota, Mercedes, Bmw, Ford, Honda", dice. "Quando vado a certi incontri politici e vedo macchine straniere delle cariche istituzionali dello Stato e dei ministri non mi piace, non lo trovo bello, non lo trovo giusto". In merito alle nuove nomine governative alla Commissione Europea, Montezemolo ha detto: "Con tutto il rispetto di chi è oggi commissario europeo, aver perso una persona del livello, della stima che godeva e della competenza di Mario Monti sia stato un errore". Montezemolo ha toccato anche i temi del federalismo: "Agli imprenditori interessa fino ad un certo punto il fatto che il federalismo faccia parte del programma di governo", afferma. "Ben venga un federalismo se serve a migliorare il rapporto tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Siamo tuttavia preoccupati che il federalismo possa comportare costi aggiuntivi, lungaggini aggiuntive e mancanza di forte concentrazione dello Stato su alcuni temi fondamentali". E a questo proposito invita anche, se necessario, a fare "un attimo di pausa, di stop, per analizzare bene le cose".
Il presidente Montezemolo parlando
delle relazioni istituzionali con le parti sociali ha sottolineato: "Credo
si sia raggiunto un certo tipo di consapevolezza che nel Paese non si può
litigare su tutto gli uni contro gli altri, ci vuole un grande rispetto
delle istituzioni, chi non le rispetta è come una persona che taglia il ramo
dell'albero su cui è seduto" e ha
auspicato che nel prossimo autunno ci sia "un senso di grande responsabilità
del sindacato ma anche la consapevolezza del mondo dell'impresa e del
governo che c'è un malessere sociale del Paese di cui dobbiamo tenere conto
e di cui dobbiamo ragionare con grande calma". |
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