Boom di partecipazione su Repubblica. it al sondaggio sulle primarie
del centrosinistra. In attesa che si celebrino quelle "vere"
dell'8 e 9 ottobre, con la gara "in rete" è stata
superata la soglia dei centomila voti: un vero e proprio record
di contatti per scegliere, sebbene virtualmente, il miglior candidato
premier dell'Unione alle politiche del 2006.
Dallo
scorso 21 giugno, data di apertura del sondaggio, circa 103mila
visitatori del sito hanno espresso la propria preferenza su quattro
nomi: Romano Prodi svetta con il 64% dei consensi
(in lieve flessione rispetto al 67% di cui era accreditato all'apertura
delle "urne virtuali") seguito dal segretario di Rifondazione
comunista Fausto Bertinotti, dato al 19%. Antonio
Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, è terzo
a grande distanza (5%), mentre all'ultimo posto figura il presidente
dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio con il 3%.
Solo
l'1%, infine, si iscrive al partito degli "indecisi",
mentre una porzione non irrilevante dei potenziali elettori dell'Unione
(8%) preferirebbe esprimersi su un candidato diverso dai quelli
indicati ufficialmente. Dalle numerose lettere giunte in redazione,
infatti, è emerso che molti frequentatori del sito on-line
avrebbero gradito come outsider il sindaco di Roma Walter
Veltroni.
Il sondaggio
di Repubblica. it - si precisa nel sito - non è basato su
un campione elaborato scientificamente e non ha valore statistico
perché "aperto a tutti": tuttavia, secondo l'opinione
di importanti istituti di ricerca, esso riflette abbastanza fedelmente
il reale orientamento degli elettori del centrosinistra. Anche perché
costituisce una sorta di variante "web" delle primarie
"alla pugliese", ossia del modello "aperto"
attraverso il quale dovrebbero essere chiamati a pronunciarsi gli
elettori in autunno.
L'istituto Ipr, ad esempio, ha raccolto dati che indicano percentuali
simili: "Fatte salva la non scientificità della rilevazione
- afferma Riccardo Giuliano - i numeri di Repubblica.
it sono uno specchio verosimile dei rapporti di forza interni all'Unione".
Anche
Alessandro Amadori dell'istituto Coesis researh
di Milano ritiene che il sondaggio di Repubblica. it ha buone possibilità
di rappresentare i reali ordini di grandezza delle intenzioni di
voto; anche perché, spiega, "buona parte dei lettori
di Repubblica possono essere ascritti grossomodo a quella area di
centrosinistra che è la stessa che sarà chiamata ad
esprimersi ad ottobre sui candidati". "Benché il
metodo di rilevazione non sia statisticamente ortodosso - prosegue
- i dati che emergono dal sito sono più che plausibili".
Secondo Amadori, però, le intenzioni di voto potrebbero essere
viziate dall'assenza di altri nomi più "freschi"
che avrebbero potuto insidiare la leadership di Prodi: "Con
Veltroni candidato - precisa l'esperto in comunicazione - è
probabile che ci sarebbe stato un vero testa a testa".
Parzialmente
difforme è la lettura dei dati da parte di Nicola
Piepoli, a capo dell'istituto di ricerca che porta il suo
nome. Secondo lui i risultati del sondaggio di Repubblica. it centrano
la "tendenza" presente tra gli elettori dell'Unione, ma
non le percentuali: "Con una rosa di quattro candidati il rapporto
tra Prodi e Bertinotti dovrebbe essere di due a
uno". "Bisogna tenere in considerazione il fatto che non
tutti i lettori di Repubblica che hanno votato on-line si recheranno
fisicamente alle urne e che la porzione dei non votanti in genere
si concentra nelle aree più moderate. Per questo motivo -
conclude Piepoli - Prodi potrebbe ottenere minori consensi rispetto
a quelli di cui gode in rete".
7 luglio
2005
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